Il sussurrare del vento e il fruscio delle foglie. Il ticchettio della pioggia e il respiro del mare, i passi di una persona cara. Sono tanti i suoni che ci circondano ogni giorno e ascoltarli a volte può essere una sfida che l’innovazione tecnologica aiuta a vincere.

Sono per lo più over 65 e rappresentano il 12,1% della popolazione italiana le persone con problemi di udito. Si va dalle difficoltà a percepire le voci sussurrate che riguarda il 45,5%, che indica che questo accade a volte (32,3%) o frequentemente (13,2%), alla necessità di chiedere alle persone di ripetere ciò che hanno detto (54,7%) fino alla difficoltà di sentire i programmi alla TV o alla radio (26,9%).

Secondo Anifa, l’associazione di Confindustria Dispositivi Medici, che rappresenta le aziende che producono e commercializzano dispositivi medici per l’udito, si può stimare che nel 2025 il numero di persone con un calo uditivo autodiagnosticato saranno 8 milioni e che diventeranno tra i 10 e gli 11 milioni nel 2050. Si tratta infatti di patologie destinate a crescere alla luce dell’invecchiamento della popolazione ma non solo. L’incremento maggiore si riscontra tra il 2012 e il 2018, oltre che nella classe degli ultraottantenni, nella classe d’età di età intermedia (dai 46 ai 60 anni), che rappresenta quella più esposta ai rischi di tipo ambientale (+9,8% contro il +7,7%) .

Gli investimenti delle imprese produttrici di apparecchi acustici in ricerca e sviluppo sono fondamentali per il miglioramento del benessere e della vita delle persone ipoacusiche (infografica – fonte: Sentirsi bene, Censis con il contributo non condizionato di Ana, Anap e Confindustria Dispositivi Medici, 2019).

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